G.r.i.s. Gruppo Ricerca Informazione Socio Religiosa Diocesi di Rimini
“Aiutateci a fermare i vampiri e chi li pubblicizza facendo una serie televisiva su di loro”!
E’ la richiesta pervenuta al Centro d’Ascolto
SOS Sette da un gruppo di genitori di Rimini preoccupati dalla notizia
che una casa di produzione torinese, la Bluescreen Film, sta per lanciare
una serie televisiva che ha per protagonisti veri vampiri. Questi genitori
hanno scelto di non rimanere fermi mentre vedono altri soggetti legittimare
questo genere di realtà e di aver già scritto al regista
della serie in programmazione per fargli presenti le loro preoccupazioni.
Già lo scorso anno avevamo denunciato la pericolosità di questo fenomeno ed ora, raccogliendo la sollecitazione di questi genitori e consapevoli che si tratta di una realtà che sta crescendo a causa dell’opportunismo di alcuni e dell’inerzia di altri, rilanciamo l’allarme ripetendo che il vampirismo è strettamente legato al satanismo da una parte e al disturbo psichico dall’altra.
Il vampirismo infatti è classificabile
sia come pratica legata al satanismo sia come condotta che la psichiatria
descrive come perversione di tipo sadico. Molti esponenti di spicco di
questo movimento sono riconosciuti come appartenenti al movimento satanista
e hanno tutto l’interesse di negare le implicazioni legate alla
malattia psichica e alle conseguenze che tali pratiche possono avere sulle
persone coinvolte. Suggeriamo quindi di diffidare di chi afferma che il
fenomeno sia solo un’altra moda tanto sciocca quanto innocua.
Noi ci opponiamo alla superficialità nutrita
in materia. Ciò che certamente non è innocuo è sottovalutare
i rischi di un fenomeno che innocuo non è ed assistere passivamente
al suo diffondersi.
Purtroppo questo è quello che sembra accadere in questo caso se
pensiamo che solo pochi giorni fa i vampiri hanno festeggiato la “notte
delle tenebre” in un locale riminese, già noto per essere
un loro frequente ritrovo, e si preparano a continuare i loro incontri
e riti nelle prossime settimane per avvicinare nuovi giovani e giovanissimi
al loro lugubre mondo.
Qui la superficialità si rende complice di un’attività
patogena e fuorviante. I vampiri quando parlano di sé affermano
di non commettere nulla di illegale e di bere il sangue, dopo aver tagliato
o morso il “donatore”, solo da maggiorenni consenzienti ma
ciò che accade o può accadere è molto più
complesso di come lo rappresentano.
La legge sulla violenza privata ad esempio (art.
610 c.p.) tutela il bene giuridico della libertà morale intesa
come facoltà di determinarsi in maniera spontanea, in base a processi
di motivazione autonomi. La giurisprudenza a questo proposito osserva
che il concetto di violenza non può essere circoscritto al solo
impiego di energia fisica ma deve necessariamente comprendere l’uso
di qualunque mezzo idoneo a coartare la volontà del soggetto passivo.
Quando si parla di consenso bisogna perciò ricordare che questo
concetto sottende il presupposto che si sia liberi di scegliere e la propria
volontà non sia coartata.
Come sostiene il criminologo e psicologo Mario
Ruocco , il consenso non sarebbe libero, ad esempio, se motivato da un
sentimento di timore o di soggezione tali da condizionare la libertà
di scelta di una delle parti. A tal proposito ci possiamo chiedere se
il vantarsi di possedere una natura e poteri sovraumani non sia un elemento
che può creare questo tipo di soggezione e così agire in
modo da coartare la volontà.
Ma il concetto di libertà non è l’unica caratteristica
che rende valido il consenso. Un altro ingrediente è la consapevolezza
delle conseguenze al comportamento per il quale si esprime il consenso.
Se io non sono a conoscenza di cosa rischio nel commettere un’azione
della quale ho apparentemente espresso il consenso in una condizione di
libertà, quel consenso evidentemente è viziato: la persona
ha sì espresso il suo consenso, ma non sapeva a cosa andava incontro
quando ha scelto.
Anche in questo caso ci possiamo domandare se
il far credere di poter acquisire vantaggi o poteri particolari dalla
relazione instaurata con il “vampiro” e dall’accondiscendere
alle sue richieste non sia paragonabile ad una truffa dal momento che
si prefigurano vantaggi che non ci saranno mentre potrebbero non essere
spiegate le implicazioni e i rischi cui si potrebbe andare incontro.
E di rischi derivanti dal praticare il vampirismo e il satanismo ormai
se ne conoscono diversi e di varia natura, da quelli di natura fisica
a quelli psicologici e spirituali. La cronaca nera, anche italiana, purtroppo
ormai da tempo ha confermato ciò che gli studiosi del settore avevano
già dichiarato. Prenderemo finalmente sul serio questi fatti?
Gris Rimini
30 ottobre 2014