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I vampiri si incontrano a Rimini per festeggiare la “notte delle tenebre
Comunicato stampa del G.r.i.s. di Rimini del 30 ottobre 2014

“Aiutateci a fermare i vampiri e chi li pubblicizza facendo una serie televisiva su di loro”!

E’ la richiesta pervenuta al Centro d’Ascolto SOS Sette da un gruppo di genitori di Rimini preoccupati dalla notizia che una casa di produzione torinese, la Bluescreen Film, sta per lanciare una serie televisiva che ha per protagonisti veri vampiri. Questi genitori hanno scelto di non rimanere fermi mentre vedono altri soggetti legittimare questo genere di realtà e di aver già scritto al regista della serie in programmazione per fargli presenti le loro preoccupazioni.

Già lo scorso anno avevamo denunciato la pericolosità di questo fenomeno ed ora, raccogliendo la sollecitazione di questi genitori e consapevoli che si tratta di una realtà che sta crescendo a causa dell’opportunismo di alcuni e dell’inerzia di altri, rilanciamo l’allarme ripetendo che il vampirismo è strettamente legato al satanismo da una parte e al disturbo psichico dall’altra.

Il vampirismo infatti è classificabile sia come pratica legata al satanismo sia come condotta che la psichiatria descrive come perversione di tipo sadico. Molti esponenti di spicco di questo movimento sono riconosciuti come appartenenti al movimento satanista e hanno tutto l’interesse di negare le implicazioni legate alla malattia psichica e alle conseguenze che tali pratiche possono avere sulle persone coinvolte. Suggeriamo quindi di diffidare di chi afferma che il fenomeno sia solo un’altra moda tanto sciocca quanto innocua.

Noi ci opponiamo alla superficialità nutrita in materia. Ciò che certamente non è innocuo è sottovalutare i rischi di un fenomeno che innocuo non è ed assistere passivamente al suo diffondersi.
Purtroppo questo è quello che sembra accadere in questo caso se pensiamo che solo pochi giorni fa i vampiri hanno festeggiato la “notte delle tenebre” in un locale riminese, già noto per essere un loro frequente ritrovo, e si preparano a continuare i loro incontri e riti nelle prossime settimane per avvicinare nuovi giovani e giovanissimi al loro lugubre mondo.
Qui la superficialità si rende complice di un’attività patogena e fuorviante. I vampiri quando parlano di sé affermano di non commettere nulla di illegale e di bere il sangue, dopo aver tagliato o morso il “donatore”, solo da maggiorenni consenzienti ma ciò che accade o può accadere è molto più complesso di come lo rappresentano.

La legge sulla violenza privata ad esempio (art. 610 c.p.) tutela il bene giuridico della libertà morale intesa come facoltà di determinarsi in maniera spontanea, in base a processi di motivazione autonomi. La giurisprudenza a questo proposito osserva che il concetto di violenza non può essere circoscritto al solo impiego di energia fisica ma deve necessariamente comprendere l’uso di qualunque mezzo idoneo a coartare la volontà del soggetto passivo.
Quando si parla di consenso bisogna perciò ricordare che questo concetto sottende il presupposto che si sia liberi di scegliere e la propria volontà non sia coartata.

Come sostiene il criminologo e psicologo Mario Ruocco , il consenso non sarebbe libero, ad esempio, se motivato da un sentimento di timore o di soggezione tali da condizionare la libertà di scelta di una delle parti. A tal proposito ci possiamo chiedere se il vantarsi di possedere una natura e poteri sovraumani non sia un elemento che può creare questo tipo di soggezione e così agire in modo da coartare la volontà.
Ma il concetto di libertà non è l’unica caratteristica che rende valido il consenso. Un altro ingrediente è la consapevolezza delle conseguenze al comportamento per il quale si esprime il consenso. Se io non sono a conoscenza di cosa rischio nel commettere un’azione della quale ho apparentemente espresso il consenso in una condizione di libertà, quel consenso evidentemente è viziato: la persona ha sì espresso il suo consenso, ma non sapeva a cosa andava incontro quando ha scelto.

Anche in questo caso ci possiamo domandare se il far credere di poter acquisire vantaggi o poteri particolari dalla relazione instaurata con il “vampiro” e dall’accondiscendere alle sue richieste non sia paragonabile ad una truffa dal momento che si prefigurano vantaggi che non ci saranno mentre potrebbero non essere spiegate le implicazioni e i rischi cui si potrebbe andare incontro.
E di rischi derivanti dal praticare il vampirismo e il satanismo ormai se ne conoscono diversi e di varia natura, da quelli di natura fisica a quelli psicologici e spirituali. La cronaca nera, anche italiana, purtroppo ormai da tempo ha confermato ciò che gli studiosi del settore avevano già dichiarato. Prenderemo finalmente sul serio questi fatti?

Gris Rimini

30 ottobre 2014