Sei in: Documenti - sette e movimenti religiosi alternativi - massoneria
La revoca del riconoscimento al Grande Oriente
I massoni: "Londra ingrata" "Ci hanno scomunicato senza prove, ma gli inglesi non sono l' Onu"

Corriere della sera 10.9.1993

La revoca del riconoscimento al Grande Oriente che avrebbe violato i principi sacri delle logge.
I massoni: " Londra ingrata ", "ci hanno scomunicato senza prove, ma gli inglesi non sono l' ONU " . parla Eraldo Ghinoi

ROMA . Perfida e' la madre di tutte le massonerie. Punta il dito contro uno dei suoi figli, non lo riconosce piu' perche' viola i princi' più sacri delle logge. Sotto accusa e' il Grande Oriente d' Italia che "mamma Inghilterra" non ritiene degno di far parte dell' organizzazione. Lo schiaffo e' brutale, di quelli che lasciano il segno ed al "Vascello", nella sede degli "scomunicati", le vittime si leccano le ferite. Ma lo smarrimento dura lo spazio di un mattino, perche' la tattica suggerita non e' la difesa a riccio, ma l' attacco a spron battuto. "Ufficialmente non abbiamo notizie in merito. Ci sono arrivate con i tg e i giornali. E questo non mi sembra un metodo educato". Eraldo Ghinoi, uno dei due maestri aggiunti che tiene il timone di una barca che rischia di andare alla deriva, ha un diavolo per capello. Mostra un fax del 7 settembre, un telegramma dello stesso giorno. Lo legge a voce alta. "Vedete? Noi scrivevamo al comitato d' affari generali di Londra che le accuse contro di noi non avevano nessun fondamento, nessuna prova. Logge illegali, fratelli non registrati, rapporti con logge non riconosciute: chi lo dice? Dove sono i documenti che ci mettono con le spalle al muro?". Forse aveva ragione Giuliano Di Bernardo, allora, il vecchio Gran Maestro? Ghinoi, che e' genovese, si inalbera. Quel nome non lo vuol nemmeno sentir pronunciare. "Fra poco debbo andare a colazione, vorrei mangiar tranquillo", replica con stizza. La massoneria italiana si spacca, la parete divisoria fra le due correnti diventa quasi un muro invalicabile. Ghinoi sorride: "Due correnti? Suvvia, non scherziamo. Noi siamo 18.000, loro non arrivano a 500". Pero' il giudice Agostino Cordova ha dato ragione a Di Bernardo, anche se proprio ieri a Roma ha detto che le indagini sulla massoneria sono ben lontane da una conclusione.... "Attenzione, dalla mafia non siamo stati sfiorati. Cordova e' alla ricerca di logge deviate, non ce l' ha col Grande Oriente. Noi svolgiamo il nostro lavoro alla luce del sole. Si' , e' vero: ottanta fratelli sono sotto inchiesta per tangenti o altro. Li abbiamo sospesi, anche se si tratta di provvedimenti che non provano nulla. Una informazione di garanzia non e' niente o vogliamo cambiare il codice per criminalizzare il Grande Oriente?". Quindi Di Bernardo ha torto? "Io dico che e' bravissimo a denunciare... Quanto al resto, beh, lasciamo perdere!". Ma vi ha portato via mille fratelli? "Noi pensiamo che non siano piu' di duecento". Se sbaglia Di Bernardo, sbagliano pure gli inglesi? Uno schiaffo indirizzato male? "Schiaffo e' un sostantivo che ho letto sui giornali. Noi parliamo di revoca del riconoscimento. E ricordiamo che siamo nati nel 1805 e fino al 1972 ne abbiamo fatto a meno della "benedizione britannica". Eppure, in quegli oltre 160 anni di storia italiana, mi sembra che abbiamo collaborato tanto per la crescita del nostro Paese". Come definire allora la decisione degli inglesi? "Ingiusta" e' l' aggettivo che usa il Gran Maestro aggiunto. E sibila: "Possibile che alle soglie del Duemila si puo' essere accusati e messi alla berlina senza essere stati mai ascoltati?". Quindi, non ve ne importa nulla se l' Inghilterra non vi considera piu' ? "No. Il riconoscimento e' un atto politico molto prestigioso a cui continuiamo a tenere. Pero' la Gran Bretagna non e' l' Onu e noi abbiamo rapporti con tutti gli altri fratelli sparsi nel mondo. Siamo amareggiati, questo si' , pero' non ci stracceremo le vesti piu' di tanto. Vorrei ricordare agli inglesi che anche loro hanno avuto pecore nere in famiglia. Ma nessuno si e' azzardato a scomunicarli".


Tucci Bruno