G.r.i.s. Gruppo Ricerca Informazione Socio Religiosa Diocesi di Rimini
"La Stampa" del 01 ottobre 2009.
Di Alessandro Ballesio
Finisce in procura e all'attenzione del Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, la storia di un uomo che da tre anni
lotta per portare via dalla Comunità di Damanhur la figlia.
Un calvario iniziato nell'estate del 2006, quando la ragazza, all'epoca
24enne, decide di abbandonare per sempre il suo paese natale in Friuli
e raggiungere l'impero fondato 35 annni fa da Oberto Airaudi sulle
colline di Vidracco. Da allora, per Luciano (il nome è di fantasia),
medico in un comune del basso Friuli e padre della ragazza, incomincia
un incubo. "In ter anni l'ho vista e sentita una volta sola perchè non
mi permettono di incontrarla, so che è stata manipolata mentalmente, ho
la certezza che è stata plagiata da quella che io definisco una
psicosetta" Ma l'uomo nel suo esposto inviato alla procura di Ivrea, al
capo dello Stato, alla Guardia di finanza e ai carabinieri, tira in
ballo anche altri aspetti: Non solo manipolazione mentale, ma lavoro
nero, evasione fiscale, operazioni immobiliari dubbie, massoneria.
Luciano, che in questi tre anno non ha mai smesso di lottare, parla di
ragazzi "che lasciano tutto alla comunità passando da un mestiere
all'altro e restano nullatenenti anche dopo 25 anni di lavoro. Sulla
vicenda la Procura eporediese intende andare fino in fondo, anche se
per il momento non è stata aperta un'inchiesta.
Non è la prima volta che Damanhur ed in particolare Airaudi, detto
"Falco" (attualmente indagato per un'evasione fiscale da 2 milioni di
Euro), capo indiscusso della comunità che si ispira al Dio Horus,
finiscono al centro di sospetti, pettegolezzi, denunce. Ma, in
trent'anni, nulla di significativo è mai emerso. Di Damanhur, da tempo,
si occupa anche l'osservatorio antiplagio di Giovanni Pannunzio, il
quale ha più volte perso di mira l'impero costruito da Falco e, proprio
su Airaudi, si chiede se la magistratura si fermerà all'evasione
fiscale o indagherà anche sulla provenienza delle ricchezze del "guru"
che in 35 anni ha avuto modo di avvicinare migliaia di adepti"
Della storia di Luciano si è interessato anche il capo dello stato, che
avrebbe chiesto ai magistrati di Ivrea di prendere in esame il caso:
"Lo so, mia figlia è maggiorenne e quindi è libera di scegliere -
racconta l'uomo - il punto è un altro: quanto è stata davvero libera e
quanto invece è stata plagiata? L'unica cosa che chiedo è capire se
quello che succede li dentro è legale, i magistrati mi devono dare
delle risposte, mi devono dire che non esiste la manipolazione mentale"
Roberto Sparagio, a Damanhur chiamato "Coboldo Melo" e uno dei
rappresentanti storici della Comunità, replica alle accuse: "Siamo alle
solite - dice - Ogni tanto qualcuno inizia a parlare di sette e
manipolazioni, ma nulla di tutto ciò è mai stato dimostrato. Tutti qui
hanno almeno un cellulare, dispongono di un computer, partecipano alle
attività sociali e politiche della zona, i nostri ragazzi vanno a
scuola ad Ivrea o a Torino. Se non è libertà questa, ditemi voi cos'è.
Sul caso sollevato dal medico Friulano, Coboldo non sa nulla: "Mi
informerò, vedremo di capire meglio cos'è accaduto.
Una ventina di anni fa fu sollevato un caso simile: In quella
circostanza un padre lamentava l'impossibilità di vedere la figlia,
minorenne, entrata con la madre a far parte di Damanhur: finì in una
bolla di sapone."