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Il gioco dell'orribile
Lucifero portatore del fascino del male

Lucifero da sempre personifica il male in lotta contro il bene rappresentato da Dio. E' una forza che ha sedotto e seduce ("conduce con sé" da se-ducere) coi suoi simboli la società razionale e tecnicizzata nella quale viviamo. Perchè vengono eseguiti ancora rituali di morte? Senza dubbio per avvicinare il demonio nel mondo che è la negazione dell'amore, l'uso sfrenato del potere, l'interesse distruttivo di pochi al posto del bene comune.

Adolfo Morganti, direttore e responsabile nel riminese, di un'importante iniziativa di informazione di cultura religiosa, ha cercato di rispondere a questi interrogativi.

Sono in programma, infatti, incontri serali di discussione fino ad agosto, in diverse Parrocchie di Riccione e di Rimini, organizzati dal Gruppo Ricerca ed Informazione socioreligiosa (Gris) e dalla Diocesi di Rimini.

Il satanismo, che fenomeno è?

Ne esistono varie forme. Il satanismo filosofico, quello dei "massoni", considera come manifesto del suo programma la poesia "Inno a Satana" di Giosuè Carducci. Si tratta della celebrazione del Diavolo come forza propulsiva della ragione. Il satanismo americano, invece, si ricollega alla chiesa di Wicca e agli ambienti new age. Qui Satana è simbolo della forza della natura, in antitesi con l'oppressione patriarcale del Cristianesimo. I gruppi new age non dicono apertamente di votare Satana e si nascondono dietro rituali di celebrazione del dio Pan, figura trasgressiva metà uomo e metà animale dell'antichità greca. In Italia la comunità più grande, di questo tipo, è quella di Damanhur in Piemonte. E ancora: il satanismo "acido" è quello legato al fenomeno della musica e della droga, nato intorno agli anni 1960/70 negli Stati Uniti nei movimenti "beat" e "hippy". Si chiama acido proprio perché mette insieme l'acido lisergico (o LSD, droga utilizzata dai cosiddetti ricercatori spirituali) con la musica rock o metal. La moda culturale di questi raduni musicali ha un'ideologia di fondo: quella di comunicare valori di morte. Ma non tutti i ragazzi la prendono in maniera così estrema. Molti giovani giocano su questi simboli, altri sublimano le loro insicurezze vestendosi di nero di pendagli e borchie. Infine, c'è il satanismo vero e proprio: quello di gruppi di gente che adorano Satana perché lo ritengono il "vero" Dio, soprattutto per una tradizione di tipo agnostico che non considera, fino in fondo, il ruolo del suo idolo e le sue intenzioni.

Una ragazza è stata uccisa in gennaio a Varese e, da poco, i resti di due giovani scomparsi 6 anni fa sono stati ritrovati in un bosco. Tutti e tre i giovani sono stati trucidati da una setta denominata "Le bestie di Satana". Gli assassini, 4 ragazzi appassionati di satanismo, sono stati arrestati. Nel 1992 altri episodi di satanismo avevano portato in tribunale Marco Dimitri per la setta "Bambini di Satana".

Secondo Lei la giustizia e i media non hanno dato il giusto peso alla gravità del fenomeno?

Le pratiche sataniste non sono state presentate finora, soprattutto dai media, per quelle che sono: delle forme di putrefazione della cultura e dello spirito che, in quanto tali, vanno contenute e combattute. Anche la giustizia ha le sue mancanze nell' aver sottovalutato il problema. Per fare un esempio, nel 1992 il promotore della setta dei "Bambini di Satana", Marco Dimitri, pur avendo ammesso di aver organizzato ed effettuato pratiche sataniste, è stato assolto da ogni accusa proprio perché mancano e sono mancati gli strumenti giuridici adatti a colpire questi reati contro l'uomo e la Verità. Il Parlamento, a tal proposito, sta discutendo una proposta di legge che intende punire chi abusa del condizionamento mentale. E' un nuovo reato che prima non esisteva. In questo "buco giuridico" le sette hanno approfittato della situazione sia con abusi di tipo associativo come non pagare le tasse, sia con reati contro la persona fragile adescata (dalla circonvenzione al plagio).

A Varese si è appena concluso il "Tradate iron festmetal", un evento che richiama tutti gli appassionati del genere.

Cosa ne pensa tenendo conto che i ragazzi che vi partecipano dicono che il metal è uno sfogo, una moda anche se fatta di croci rovesciate, incitamenti e riferimenti alla morte?

Concordo con quello che dice Alberto Bevilacqua in un recente articolo di "Panorama". Egli definisce, con la sua sensibilità, i satanisti dei terroristi e il satanismo un movimento pretestuoso vicino ad una pedofilia insospettabile. Sono le malattie della cultura contemporanea. Certe morbosità ritualistiche utilizzano il delitto come mezzo per esaltare sia il "dio nero" che tendenze abiette legate ad una sessualità funebre. Il satanismo giovanile, invece, si forma sulla coscienza di un vuoto che divide la dimensione adolescenziale dalla dimensione matura. Per colmarlo alcuni ragazzi, quelli più fragili, ricorrono alla droga o ad una liturgia esasperata. C'è all'inizio, per chi si avventura in questo mondo, una curiosità, una voglia di giocare con l'orribile partecipando, per esempio, alla musica heavy metal o al rock satanico. Poi, per chi non si ferma al semplice interesse, c'è la conversione ad uno "nuovo modo di essere". Ci sono, in questo senso, gruppi pronti ad accogliere adepti con un programma plagiante di regole da seguire.

Carlo Climati, un importante studioso di questo fenomeno, sostiene che la filosofia di base di "certe pericolose tendenze" è fatta di egoismo e di voglia di potere. Anche per Lei è così?

Ovviamente. C'è infatti, nella letteratura, un esempio illustre di questo modo di essere nell'opera "Faust" di Goethe con il personaggio di Mefistofele, risalente a fine '700. Quello del satanismo è un ambiente dove si crea uno scivolo, una spirale discendente per cui è possibile passare dal semplice vestito all'atteggiamento esteriore, alla frequentazione di ambienti occultistici e direttamente satanisti. Quello che è importante sottolineare, nella dinamica di questo fenomeno, è l'eventualità, per una persona che prende sul serio questo messaggio o è mentalmente fragile, di scivolare dalla semplice adesione esteriore alla pratica vera e propria. Cito un esempio: abbiamo avuto nella nostra zona, più di dieci anni fa, uno dei gruppi rock satanista più malfamato d'Italia. Il gruppo veniva da Pesaro a profanare i cimiteri della periferia sud della Diocesi, oltre il confine con le Marche. I Death SS, usavano i reperti trafugati per le loro lugubri atmosfere. Così pure compivano riti magici con vittime animali nei loro show. La storia, di questo gruppo di persone, è quella di chi comincia con la musica a pasticciare, poi passa alla droga, fino a far diventare l'ideologia satanica una pratica di vita tale da arrivare all'uccisione di vittime, in questo caso, animali. Naturalmente sono stati inquisiti, alcuni sono anche stati arrestati e, per lo scandalo, si sono trasferiti a Firenze dove tuttora suonano cercando di non raccontare le loro vicissitudini giudiziarie.

L'ideologia satanista è legata al contesto in cui viene praticata?

Certamente, qui nel riminese, oltre all'episodio dei Death SS, ci sono stati ritrovamenti, nella zona di Covignano, di tracce di riti a pagamento ad opera di maghi. Gli omicidi, invece, di sicura ispirazione satanica, sono avvenuti tutti in Lombardia. Il primo caso avvenuto nel 2000, è stato quello di Suor Maria Mainetti, uccisa a Chiavenna in provincia di Sondrio, da collegiali fra i 16 e 17 anni. Le ragazze hanno ucciso la donna prima a sassate, poi colpendola con sei coltellate inferte a turno da ciascuna con lo stesso coltello, perché 666 è il numero del demonio. Si sta parlando proprio in questi tempi del processo di beatificazione dell'ecclesiastica martire. Il satanismo è un pericolo sociale? Obiettivamente non c'è bisogno di uccidere qualcuno per definire questa ideologia un pericolo sociale, perché lo è in sé. Al bisogno di trascendenza evoluta si sostituisce una trascendenza perversa. Bisogna essere ricchi e annoiati per dedicarsi a queste tecniche. Alcuni dei ragazzi di Varese morti appartenevano a classi di famiglie borghesi con genitori che non facevano "mancare niente". Per cui, anche se qualcuno di loro lavoricchiava, viveva con un assoluto "vuoto" di valori colmato con del "pattume". In altre parole molti, di fronte alle difficoltà della vita, anziché scegliere per la loro formazione una strada faticosa, hanno preferito la via più breve, quella dell'ideologia del nulla dove tutto è lecito. E' necessario, e questo caso lo dimostra, che la famiglia in primo luogo poi le agenzie di formazione aiutino il giovane ad assumere una posizione critica e indipendente, tale da non permettergli di "cascare" in pratiche che flirtano con la morte.

Una consulta internazionale sulla new age si è appena tenuta in Vaticano. L'iniziativa è stata decisa dai dicasteri che si interessano allo studio delle sette e dei nuovi movimenti religiosi. Tra i problemi sul tappeto le tante tecniche della new age e una comparazione tra la spiritualità cristiana e le "esperienze mistiche alternative". Cosa ne pensa?

Anche Rimini ha aderito a questa iniziativa perché è importante capire i fenomeni e sottolineare le ideologie che gli stanno dietro, soprattutto tenendo conto che chi si avvicina alle tecniche new age cerca delle risposte, a volte anche profonde, ma spesso trova solamente effetti placebo.