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Stauffenberg, il cattolico contro Hitler
Avvenireonline 30 giugno 2007

Marco Roncalli

In Germania non ne vogliono sapere. E se, capovolgendo il proverbio, in Italia si può scherzare persino coi «santi», lassù non si toccano nemmeno i «fanti». A dire il vero sotto tutela , in questo caso, c'è un ufficiale assai noto: il colonnello della Wehrmacht Claus Schenk Graf Von Stauffenberg, l'uomo che il 20 luglio 1944 complottò contro Hitler mettendogli una bomba tra i piedi, mancando però l'obiettivo e pagando subito la sua sfortuna con la morte per fucilazione. Il 19 luglio , il giorno prima dell'attentato, Von Stauffenberg, aristocratico di provata fede cattolica, si era confessato con il vescovo di Berlino Konrad von Preysing, che come il cardinale Michael Faulhaber, era probabilmente a conoscenza del piano. Neppure a guerra finita, von Preysing rivelò alcunché sul contenuto di quell'incontro. In una lettera a sua moglie, Von Stauffenberg aveva scritto:

«L'importante è dimostrare al mondo e alla storia che il movimento di resistenza tedesco è esistito e ha osato passare all'azione a costo della vita».

Era così entrato a far parte di un gruppo di oppositori che intendeva eliminare il dittatore. Tra questi c'erano il pastore Dietrich Bonhoeffer e il gesuita Alfred Delp. Finiranno tutti fucilati e impiccati nei mesi seguenti.

«Noi accettiamo questa sfida davanti a Dio e alla e alla nostra coscienza - aveva detto Von Stauffenberg - ,e ciò dovrà essere fatto perché quest'uomo, Hitler, è il supremo demonio».

Ma cos'è che ora inquieta la Bundeswehr, l'esercito tedesco, interessato a difenderlo? Il fatto che in un film, "Valkyrie" , dedicato all'attentato, ad interpretare Von Stauffenberg, diretto da Bryan Singer, sarà Tom Cruise. La bocciatura però, condivisa anche da Berthold Schenk Von Stauffenberg, generale in pensione e figlio di Claus, non ha motivazioni di genere professionale. Quel che si sottolinea è il credo dell'attore.

«Non mi piace che un fanatico di Scientology reciti il ruolo di mio padre»,

ha detto Berthold, senza strafare per non procurare pubblicità al progetto. Durissima poi la posizione del Ministero della Difesa teutonico, che attraverso Harald Kammerbauer ha comunicato che non concederà permessi per le riprese nei siti militari tedeschi

«se il ruolo di Von Stauffenberg verrà interpretato da Tom Cruise, che ha pubblicamente dichiarato la sua appartenenza al gruppo di Scientology».

Insomma i timori sono legati al fatto che consentire ad un membro di Scientology di piazzarsi , telecamere al seguito , dentro palazzi delle istituzioni , possa configurare un riconoscimento per la «Chiesa di scientologia» fondata nel 1954 da Hubbard che il governo tedesco, considera - insieme ad altri - un'impresa commerciale. Nonostante alla United Artists si ripeta che "Valkyrie" sarà un thriller serio e non una promozione di Scientology. E allora:giusto gridare Tom Cruise "verboten"? Il dibattito in corso è impostato su garanzie da ottenere in un approccio che i tedeschi vogliono rigorosamente storico non solo a promesse. Ma, giustamente c'è chi mette l'accento sull'errore di legare il mestiere e la fede, il divo di Hollywood e quello di Scientology. Che però, ce lo si consenta, non è una religione come il cristianesimo, il giudaismo, l'islam, e nemmeno il buddismo o l'induismo. Ed è oggetto di critiche pesanti, riserve, polemiche, limitazioni e accuse in vari Paesi (dalle quali i vertici di Scientology continuano a difendersi). Soprattutto in Germania, dove su questa vicenda non calerà subito il sipario.


da avvenireonline del 30/06/2007