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Tom Cruise e la moglie infastiditi dalle critiche di un
reporter della Fox. Si rivolgono al magnate e di colpo il cronista
perde il posto
Milano La sua testa sarebbe stata servita su un piatto d’argento a Tom
Cruise e John Travolta. Rupert Murdoch doveva scegliere fra due
interessi che fanno a pugni: la libertà dei suoi giornalisti, la voglia
di scritturare due big di Hollywood come Travolta e Cruise. Il
problema, non proprio da poco, è che i due appartengono alla
potentissima Chiesa di Scientology e Roger Friedman, autorevolissimo
opinionista dell’americana Fox News, aveva scritto critiche
affilatissime contro l’impero di Scientology.
Forse Friedman pensava che, nello scontro fra colossi, il gruppo
Murdoch avrebbe resistito alle pressioni di Scientology. In fondo, lo
Squalo, come è stato affettuosamente ribattezzato, controlla giornali e
tv da un capo all’altro del mondo, dal Times di Londra al Wall Street
Journal, la bibbia del capitalismo a stelle e strisce, senza contare le
tv come Fox e Sky e la provincia cinematografica della 20th Century
Fox. I suoi domini sono come quelli di Carlo V su cui non tramontava
mai il sole. Ma questa volta, secondo le accuse lanciate da Friedman,
il Tycoon ha deciso: il business vale più del rispetto per il quarto
potere. C’è un progetto targato Murdoch per far lavorare ad Hollywood
Travolta e Cruise. Ma di mezzo c’erano le parole scandite in tv e
quelle ancor più pungenti scritte per il blog 411, letto da qualcosa
come 50 milioni di persone. Un pezzo vitale dell’opinione pubblica
americana.
Così Friedman in aprile è stato licenziato con un pretesto che secondo
il suo avvocato, Martin Garbus, non sta in piedi: avrebbe incitato la
sterminata platea dei suoi lettori a scaricare illegalmente un film
della 20th Century Fox. Insomma, avrebbe dato lezioni di pirateria e
per questo la sua testa sarebbe stata tagliata col licenziamento.
Quella del Battista, che ammoniva il tiranno senza nascondersi dietro
frasi ambigue o peggio servili, fu offerta ad Erodiade, quella di
Friedman alle star che naturalmente negano qualunque responsabilità. Ma
i giornali americani, che hanno intercettato questa vicenda, fanno
notare che proprio al momento del licenziamento di Friedman era in
corso una trattativa fra la Fox e Cruise per coinvolgerlo in una
commedia romantica, Wichita, al fianco della splendente Cameron Diaz.
Finché dalla scintilla è partito un incendio. Ad accenderlo una donna,
Kelly Preston, moglie di Travolta e come il marito fervente adepta di
Scientology. Partecipava al funerale di un amico: l’attore e cantante
soul Isaac Hayes. Solo che Hayes era in buoni rapporti anche con
Friedman. Neanche il tempo di scontrarsi e i due se le sono dette di
tutti i colori. Lei gli avrebbe gridato anche: «Sei un bigotto». Poi si
sarebbe data da fare per far licenziare il giornalista senza paura. E
sarebbe arrivata ad organizzare addirittura un incontro fra i
responsabili della comunicazione di Scientology e alcuni pezzi grossi
di Fox. In questo clima, Murdoch avrebbe abbandonato l’opinionista al
suo destino.
Murdoch, si sa, è uno che va al sodo e quando prende di mira qualcuno
non ce n’è per nessuno. Recentemente alcuni suoi giornali hanno
scatenato una campagna durissima contro Silvio Berlusconi e più d’uno
ha messo in relazione questo attacco al premier italiano con la guerra
durissima che Sky sta combattendo contro Mediaset sulla frontiera del
digitale terrestre. I giornalisti del quotidiano di Londra rispondono
con una risata: Murdoch non si è mai sognato di dettare o anche solo di
influenzare la linea politica. Ma i sospetti restano.
Così come la rabbia di Friedman per essere stato scaricato come un
ferro vecchio. Oltretutto l’accusa di apologia della pirateria fa acqua
per la più banale delle ragioni: l’articolo scritto da Friedman per 411
era stato letto e approvato da ben quattro superiori. «È vergognoso -
rimarca Garbus - che Murdoch abbia preso una decisione del genere
quando il pezzo di Friedman era stato giudicato da tutti molto buono».
Altro che pirateria. «Del resto - insiste Friedman - ho visto di
persona come Scientology intimidisce anche i media più potenti».
Insomma, l’imperatore dei media rischia di rimanere impigliato in una
vicenda che forse, dal suo ufficio con vista sul mondo intero, aveva
sottovalutato. Friedman non è rimasto con le mani in mano e il taccuino
in tasca. Ha rapidamente trovato un’altra collocazione e ora firma per
The Hollywood Reporter. Non solo: in un’intervista concessa al New York
Daily News, è andato giù pesante e ha spiegato che la versione
ufficiale della sua cacciata è stata confezionata per occultare la
verità. Martin Singer, il legale di Kelly Preston, prova a capovolgere
la morale della storia: le parole di Friedman sono «assurde e
ridicole». In pratica, fra il Golia dei media e il Davide che ha
sostituito la fionda con la penna, lui sta dalla parte di Golia. Fox
News tace e la causa intentata da Friedman contro chi gli ha dato il
benservito tiene Manhattan col fiato sospeso. Certo, lo Squalo non
cambierà la sua rotta, ma per una volta, ad essere azzannato, potrebbe
essere proprio lui.