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Nel “supermarket delle religioni”
Fra rischi e truffe, la sfida della nuova religiosità

Presentato un saggio-inchiesta, curato dal GRIS,

che indaga sul mondo delle sette nel territorio riminese.

Il Ponte 26/11/2006

Francesco Perez

"DA QUANDO gli uomini non credono più in Dio, non è che non credano più a nulla: credono a tutto". Le parole di Gilbert Chesterton hanno aperto la conferenza di presentazione del saggio-inchiesta "Rimini: la sfida della nuova religiosità - Movimenti neospiritualisti, sette, realtà border line nel territorio riminese". Una pubblicazione curata dal GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa) della Diocesi riminese, distribuita gratuitamente nell'incontro pubblico di martedì 14 novembre in sala Manzoni, al quale sono intervenuti: monsignor Aldo Amati, Vicario Generale della Diocesi di Rimini, il professor Giuseppe Ferrari, Segretario nazionale del GRIS e il dottor Adolfo Morganti, psicologo e responsabile diocesano del GRIS.

 

Una "babele" di credenze

 
'Leggendo il testo viene in mente la prima Lettera di Pietro, scritta nel I secolo, rivolta a cristiani che vivono in province remote dell'Impero Romano, stranieri e dispersi, perché esigua minoranza in un mare di popolazioni pagane. Così anche noi, senza fare del vittimismo, molte volte abbiamo l'impressione di abitare in una terra di esilio e confusione, dispersi_
in un mondo sempre più globalizzato, babele Bilingue e soprattutto di credenze, di opinioni e di modi di vivere - premette monsignor Amati -. In questo mondo secolarizzato si assiste, quasi per contrasto, all'incessante proliferazione e diffusione di religioni 'fai da te', di gruppi devianti, di culti e pratiche pseudo-religiose che si rifanno ad antiche forme pagane o a filosofie e visioni della vita maturate in altri contesti storici e culturali

 

Il rapporto del Ministero dell'Interno

Una realtà inquietante che è stata anche monitorata.
"Nel 1998 è stato stilato, da un organismo del Ministero dell'Interno, un rapporto su Sette religiose e movimenti magici in Italia -sottolinea Giuseppe Ferrari -. Esso elencava 137 organizzazioni che coinvolgevano 85.100 aderenti. Ovviamente il fenomeno è molto più ampio di quello riportato, infatti le aggregazioni sono più di 500 in Italia e gli aderenti, probabilmente, sono circa un milione. La differenza dipende dal fatto che il Ministero si è interessato, soprattutto, ai gruppi più controversi e problematici.
Le "nuove religiosità" non sono una questione soltanto ecclesiale, ma coinvolgono il contesto sociale e politico. Un tema affrontato anche in ambito legislativo per la tutela della libertà religiosa; per il riconoscimento giuridico delle aggregazioni religiose e perché ci si chiede se sono opportune o meno delle leggi speciali per far fronte al fenomeno delle sette".

E nel territorio riminese?

"Rimini da questo punto di vista è sempre stata una città 'all'avanguardia'. Essa ha ospitato nel tempo le
esperienze neo spiritualiste più disparate, la maggior parte sono scomparse dopo qualche tempo, qualcuna è rimasta - afferma Adolfo Morganti -. Nel nostro Territorio sono presenti aggregazioni di derivazione cristiana e di ispirazione orientale; movimenti e sètte magico-esoteriche, new-age e del 'potenziale' umano e realtà che testimoniano una superstizione diffusa. Nel testo abbiamo proposto una suddivisione per generi e ogni denominazione è accompagnata da una breve nota storica e da una valutazione del numero di adepti nel territorio di Rimini. Ma al di là della curiosità che spinge a stilare l'elenco delle sigle operanti in zona, sembra importante verificare che tipo di risposte migliori si possono dare a tale bisogno di senso, di realizzazione e di identità che si esprime in questi movimenti neospiritualisti.
Senza dimenticare che dietro al fenomeno di sètte, maghi, religioni alternative... si muove anche un giro di affari milionario (in Euro)".

Rispondere con franchezza e rispetto


La Comunità cristiana come può affrontare questa realtà?
"La prima lettera di Pietro, tuttavia, non solo ci testimonia un contesto culturale per tanti versi simile al nostro, ma ci offre anche importanti indicazioni: 'Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con franchezza e rispetto' - risponde monsignor Amati- L'apostolo Pietro invita í cristiani a non chiudersi in se stessi, ma a dialogare con tutti, a fare luce, a ragionare e a confrontare.
Per far ciò, nel nostro caso, occorre anche andare alla radice delle varie credenze e pratiche, spesso pseudoreligiose, per denunciarne le contraddizioni interne e le mistificazioni, che spesso vanno contro la dignità dell'uomo e contro la verità.
Il metodo è quello del discernimento, dello studio approfondito, della documentazione rigorosa, del dialogo, del rispetto per tutti e dell'amore per la verità".

Francesco Perez