G.r.i.s. Gruppo Ricerca Informazione Socio Religiosa Diocesi di Rimini
Target
Dai dati dei nostri Centri di ascolto e dalle testimonianze
risulterebbe che il target di riferimento sarebbe costituito da
individui in prevalenza giovani, di livello culturale medio-basso ma di
potenzialità economico-patrimoniali medio-alte. Sarebbe interessante
valutare se tale scelta avvenga a monte o sia una sorta di selezione
naturale in seguito ai costi gradualmente esponenziali dei corsi stessi.
Diffusione e origini storico culturali
L’origine storica risale alle scuole di successo per manager
nell’America del dopoguerra (“Power” e “Stone”), che, attraverso l’uso
di tecniche di meditazione orientali-scorporate da ogni componente
religiosa- insegnavano a vincere la timidezza, ridare energia e
sovradimensionare i manager per vendere meglio un prodotto.
L’ambito di sviluppo culturale è quello della caduta delle ideologie
forti con un ripiegamento su aggregazioni legate a bisogni comuni e
fondamentalmente individualistici ( che corrisponderebbe al passaggio
ideale dal new al next Age), parallelamente alla disgregazione e
frantumazione del sacro avvenuta in ambito più propriamente religioso
con l’emergere di generazioni di seekers e della tendenza a credere
senza appartenere. Per la verità, l’interesse per la sfera propriamente
religiosa non è univoco né sempre esplicito , per cui vi è un dibattito
anche tra gli esperti sia sulla loro definizione (gruppi, movimenti, o
semplici organizzazioni di formazione e consulenza?) sia sulla loro
collocazione in ambito sociologico. Infatti se uno dei gruppi più
diffusi (Scientology)
si definisce una religione a tutti gli effetti- non ultimo quello
fiscale!- vantando l’accreditamento di vari studiosi (R. Hubbard la
definisce meglio una “filosofia religiosa applicata”), altre, come “Silva Mind Control”, negano
qualsiasi influenza religiosa, mentre nella grande maggioranza dei
piccoli ma numerosi gruppi di consulenza aziendale vige generalmente la
prassi- in stile tipicamente new-age- di evitare lo scontro diretto su
tematiche religiose- peraltro non conveniente in termini commerciali!-
e di limitarsi a dichiarare una generica libertà di “doppia
appartenenza”, che poi risulta spesso, alla prova dei fatti e nelle
fasi più avanzate di adesione, sempre più difficilmente sostenibile.
Tanto più che al massimo si arriva alla concezione di una sorta di
“dio=Energia Superiore”che rappresenta più l’apice di un percorso di
purificazione psicologica che il Dio rivelato e fonte di un cammino di
fede.
La psicologia di riferimento è, all’origine, quella Umanista e
Transpersonale, e, più direttamente, quella cosiddetta “Selfista”,
dalla bioenergetica al rebirthing. In ambito medico-terapeutico,
infine, la tendenza è quella di preferire medicine alternative e
percorsi personalizzati rispetto alla medicina tradizionale
(particolarmente criticata- significativamente- la psichiatria
tradizionale nonché l’uso terapeutico di psicofarmaci, se non per i
casi definiti spesso-a posteriori- non collaboranti e ostici), con una
particolare accentuazione dell’influsso psicosomatico anche su malattie
organiche, portando a rovesciare l’antico motto latino in “corpus sanum
in mente sana”!
Aspetti positivi e rischi
Concludendo, per una valutazione complessiva del fenomeno, possiamo
citare, senza peraltro alcuna pretesa di esaustività e assolutezza,
traendoli da un accurato studio di M. Antonello sul n°7 di “Sette e
Religioni”, i seguenti aspetti positivi:
- lo sforzo per un migliore uso delle proprie doti e capacità;
- un certo ottimismo, proprio del cosiddetto pensiero positivo;
- la valorizzazione dell’individuo in una società anonima e
disumanizzante.
Tra i rischi o aspetti critici annoveriamo invece:
- l’uso di metodi pseudo-psicoterapici (cfr, la pre-ipnosi della fase
alfa in Mind Control) applicati in modo selvaggio e standardizzato, al
di fuori di un contesto propriamente terapeutico e per di più spesso
effetuati da sedicenti esperti non muniti di titoli professionali e
accademici appropriati;
- aumento eccessivo di autostima ( che possono portare ad una sorta di
ipertrofia dell’io);
- inaridimento affettivo generalizzato e accentuato con familiari e
parenti non aderenti al gruppo elitario( coazione emotiva e cognitiva);
- la tendenza al rafforzamento o alla creazione di una forma di
dipendenza psicologica, ma non di rado anche economico-lavorativa
(specie nelle aziende dove tali corsi diventano praticamente
obbligatori) nei confronti del leader-conduttore o semplicemente del
gruppo, con la possibilità di regressione verso un rapporto
simbiotico-fusionale tendenzialmente spersonalizzante.
Criteri di discernimento
Infine, anche in forza della pluriennale esperienza sul campo maturata
nei centri di ascolto dei Gris locali, ci permettiamo di suggerire
alcuni criteri di discernimento utili per distinguere organizzazioni
dubbie da altre più affidabili:
- l’incongruità dei costi (non dovrebbero discostarsi di molto da
tabellari ufficiali per corsi similari presso le Camere di Commercio);
- la sede (generalmente Hotel compiacenti o sedi proprie) e relative
modalità di svolgimento dei corsi caratterizzati da una limitazione
della libertà personale e dal mancato rispetto dei ritmi di
riposo-veglia, sia pur supportate dalla sottoscrizione di accettazione
delle regole (che, insieme ad altri accorgimenti, li rende praticamente
inattaccabili giuridicamente) : un corso professionale di formazione si
svolge normalmente rispettando la piena libertà dell’allievo e
sfruttando semmai al massimo i suoi ritmi biologici naturali nonché la
soglia di attenzione per facilitarne l’apprendimento vero,e non una
memorizzazione acritica e forzata;
- L’uso sistematico –e talora ossessivo- di strumenti secondari e del
tutto estranei all’organizzazione del lavoro, quali musiche e ritmi
specifici per ogni fase del corso, l’uso di diversi colori, la
pronuncia di slogan e frasi stereotipate, la cura ossessiva
dell’abbigliamento (frequenti le divise simil-militari), delle posture
e dei comportamenti formali: in un corso di formazione normale questi
sono aspetti marginali, non sostanziali;
- le qualifiche generiche (esperto) dei docenti, prive di titolo
accademico comprovato (con particolare attenzione a fantomatiche
lauree, spesso comprate presso improbabili università americane, il cui
valore in genere si limita alla pergamena e relativa cornice!): valido
riferimento è l’Albo degli Psicologi nonché quello, di recente
costituzione, degli Psicoterapeuti, molto rigoroso nei criteri;
- il clima di segretezza unito alla richiesta di informazioni personali
e familiari (spesso anche intime) del tutto estranee al tipo di lavoro
svolto nonché suscettibili di uso improprio contro eventuali
ripensamenti dell’interessato:al contrario i corsi finalizzati alla
Qualità sono incentrati su Mission aziendale, funzionigrammi, manuali
di procedure.ecc. ma mai toccano la sfera personale;
- la tendenza a proporre di continuo corsi “di livello-e costo!-
superiore” pressoché all’infinito allo scopo di fagocitare il
malcapitato o l’azienda in un clima di perenne attesa e aspettativa:al
contrario un centro di consulenza professionale offre pacchetti di
formazione mirati (per esempio alla certificazione ), trasparenti nei
costi e limitati nel tempo.