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Fatti straordinari, come valutarli?
Zenit 8 marzo 2007

Mons. Raffaello Martinelli

 


ROMA, giovedì, 8 marzo 2007 (ZENIT.org).- Da più di un anno monsignor Raffaello Martinelli, Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede e collaboratore del Cardinale Joseph Ratzinger per 23 anni, ha messo a disposizione dei fedeli presso la Basilica dei SS Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma, alcune schede catechistiche su argomenti di attualità, redatte sulla base del Catechismo e di altri documenti pontifici.

Con grande meraviglia monsignor Martinelli, che dal 1987 è anche Rettore del Collegio Ecclesiastico Internazionale San Carlo e Primicerio della Basilica di San Carlo al Corso (www.sancarlo.pcn.net), ha constatato che più di 800.000 schede sono state prese dalle persone che sono entrate nella Basilica.

Conscia di questa situazione, Antonia Salzano, Presidente dell’Istituto e delle Edizioni San Clemente I Papa e Martire (www.istitutosanclemente.it) ha voluto raccogliere le 33 schede in un CD, ora in vendita presso le librerie cattoliche con il titolo “Catechesi Dialogica su argomenti di attualità”.

 

CHE COSA SI INTENDE PER FATTI STRAORDINARI?

 

In questa relazione, quando parlo di fatti straordinari, intendo abbracciare, in un’unica espressione:

 

CHE COS’E’ LA RIVELAZIONE PUBBLICA?

La Rivelazione pubblica è quella:

PERCHE’ LA RIVELAZIONE PUBBLICA E’ CONCLUSA CON CRISTO?

Perché Gesù Cristo è il mediatore e la pienezza della Rivelazione.

“Egli, essendo l’Unigenito Figlio di Dio fatto uomo, è la Parola perfetta e definitiva del Padre. Con l’invio del Figlio e il dono dello Spirito la Rivelazione è ormai pienamente compiuta, anche se nel corso dei secoli la fede della Chiesa dovrà coglierne gradualmente tutta la portata” (COMPENDIO, n. 9).

“Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Eb 1,1-2). Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, è pertanto la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre, il quale in lui dice e dona tutto, e non ci sarà altra Parola che quella.

«Dal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola, Dio ci ha detto tutto in una sola volta in questa Sua Parola e non ha più nulla da dire» (san GIOVANNI DELLA CROCE).

“L’economia cristiana, in quanto è Alleanza nuova e definitiva, non passerà mai e non c’è da aspettarsi alcuna nuova Rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo ”(CONCILIO VATICANO II, Cost. dogm. Dei Verbum, 4).

QUALI CONSEGUENZE PRODUCE TALE CONCLUSIONE DELLA RIVELAZIONE PUBBLICA?

Eccone alcune:

CHE COSA SONO LE RIVELAZIONI PRIVATE?

Le rivelazioni private:

IN QUALE MODO LE RIVELAZIONI PRIVATE IMPEGNANO LA FEDE DEL CREDENTE?

Le rivelazioni private non impegnano obbligatoriamente la fede dei fedeli, anche se sono riconosciute ufficialmente dalla Chiesa. Ogni fedele conserva la sua libertà di apprezzamento: nessun cristiano è obbligato a credere ad alcuna delle rivelazioni private, neanche quando sono approvate dalla Chiesa.

In linea di principio, il credente non deve tuttavia escludere che Dio possa intervenire in un modo straordinario in un qualunque momento, luogo, avvenimento, persona. Il difficile è discernere se in questo singolo fatto si è verificato tale intervento autentico straordinario di Dio.

COME IL CREDENTE APPROFONDISCE LA PROPRIA FEDE?

Il Concilio Vaticano Il indica tre vie essenziali, in cui si realizza la guida dello Spirito Santo nella Chiesa e quindi la crescita della propria fede nella Parola di Dio. Tale crescita si compie:

PERCHE’ LA CHIESA E’ PRUDENTE NEL RICONOSCERE COME AUTENTICHE LE RIVELAZIONI PRIVATE?

In effetti la Chiesa mostra una estrema prudenza riguardo a questi fenomeni Tale prudenza è pienamente giustificata in quanto tali fenomeni potrebbero far intendere che Dio ha dimenticato di dirci qualcosa nelle Sacre Scritture, e che la Sua rivelazione in Cristo non è unica, totale, definitiva, conclusa.

QUALE VALORE POSITIVO HANNO LE RIVELAZIONI PRIVATE?

Le rivelazioni private:

QUANDO LE RIVELAZIONI PRIVATE SONO INACCETTABILI?

Quando intendono o pretendono di:

QUAL E’ IL CRITERIO PRINCIPALE PER L’AUTENTICITA’ DI UNA RIVELAZIONE PRIVATA?

Il criterio per la verità e il valore di una rivelazione privata è il suo stretto orientamento a Cristo stesso. Quando essa ci allontana da lui, quando essa si rende autonoma o addirittura si fa passare come un altro e migliore disegno di salvezza, più importante del Vangelo, allora essa non viene certamente dallo Spirito Santo, che ci guida all’interno del Vangelo e non fuori di esso.

A CHI SPETTA DISCERNERE L’AUTENTICITA’ DI UNA RIVELAZIONE PRIVATA?

Spetta al Magistero vivente della Chiesa, e cioè al Successore di Pietro, il Vescovo di Roma, e ai Vescovi in comunione con lui discernere l’autenticità di un fatto straordinario. Il Magistero ha il compito di servire la Parola di Dio, e, nel fare questo, gode del carisma certo della verità. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni private costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa.

Competente per l’approvazione di un luogo come santuario e dei relativi statuti, è l’Ordinario del luogo (cfr. Codice di Diritto Canonico, nn.1230 e ss.). Come pure spetta al Vescovo vigilare poi che l’eventuale culto o forme di devozione, che si svolgono presso il santuario, corrispondano all’autentica liturgia ecclesiale.

A QUALI CRITERI SI ATTIENE LA CHIESA NEL VALUTARE L’AUTENTICITA’ DI UNA RIVELAZIONE PRIVATA?

Per la valutazione di una rivelazione privata, sono importanti tre criteri:

CHE COSA SIGNIFICA CHE LA CHIESA DA’ LA PROPRIA APPROVAZIONE A UNA RIVELAZIONE PRIVATA?

L’approvazione ecclesiale di una rivelazione privata contiene i seguenti elementi:

Anche se nessuno è obbligato a crederci, il credente si mostrerà rispettoso nei confronti della rivelazione privata, la cui autenticità è stata riconosciuta dalla Chiesa.

CHE DIRE CIRCA I PELLEGRINAGGI VERSO I LUOGHI DELLE RIVELAZIONI PRIVATE?

Circa tali pellegrinaggi, occorre distinguere tra quelli compiuti a luoghi ove sono avvenute rivelazioni private approvate dalla Chiesa, e quelli non:

 

CHE RELAZIONE C’E’ FRA LE RIVELAZIONI PRIVATE E LA PIETA’ POPOLARE?

“Le rivelazioni private sovente provengono innanzitutto dalla pietà popolare e su di essa si riflettono, le danno nuovi impulsi e dischiudono per essa nuove forme. Ciò non esclude che esse abbiano effetti anche nella stessa liturgia, come ad esempio mostrano le feste del Corpus Domini e del Sacro Cuore di Gesù. Da un certo punto di vista nella relazione fra liturgia e pietà popolare si delinea la relazione fra Rivelazione e rivelazioni private: la liturgia è il criterio, essa è la forma vitale della Chiesa nel suo insieme nutrita direttamente dal Vangelo. La religiosità popolare significa che la fede mette radici nel cuore dei singoli popoli, così che essa viene introdotta nel mondo della quotidianità.

La religiosità popolare è la prima e fondamentale forma di « inculturazione » della fede, che si deve continuamente lasciare orientare e guidare dalle indicazioni della liturgia, ma che a sua volta feconda la fede a partire dal cuore” (CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Il messaggio di Fatima, p. 35).

QUAL E’ LA DIMENSIONE UMANA DELLE RIVELAZIONI PRIVATE?

E’ ancora il Cardinale J. RATZINGER, che ci aiuta a comprendere la struttura antropologica delle rivelazioni private. Al riguardo, egli distingue tre forme di percezione o di visione: la visione con i sensi, quindi corporea, la percezione interiore e la visione mistica. «È chiaro», sottolinea il Cardinale, «che nelle visioni di Lourdes e di Fatima ecc... non si tratta della normale percezione esterna dei sensi: le immagini e le figure, che vengono vedute, non si trovano esteriormente nello spazio, come vi si trovano ad esempio un albero o una casa. Si tratta della percezione interiore, che certamente ha per il veggente una forza di presenza che per lui equivale alla manifestazione esterna sensibile».

E aggiunge: «La visione interiore non è fantasia [...], il veggente è coinvolto [...], egli vede con le sue possibilità concrete, con le modalità a lui accessibili di rappresentazione e di conoscenza. Nella visione interiore si tratta, in modo ancora più ampio che in quella esteriore, di un processo di traduzione, cosicché il soggetto è essenzialmente compartecipe del formarsi come immagine di ciò che appare [...]; tali visioni pertanto non sono mai semplici “fotografie” dell’aldilà, ma portano in sé anche le possibilità e i limiti del soggetto che percepisce» (CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Il Messaggio di Fatima, pp.37-38).

IN QUALI SITUAZIONI DIO SI RIVELA OGGI, CERTAMENTE, IN UN MODO STRAORDINARIO?

Anche oggi Dio si rivela a noi in un modo straordinario e certo. Si vedano ad esempio :

Il Primicerio della Basilica dei SS.Ambrogio e Carlo in Roma
Mons. Raffaello Martinelli


Bibliografia: