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Halloween emblema del caos
Di fronte al caos la ragione spinge a porsi delle domande nel tentativo di capire.
Perché non siamo più capaci di distinguere il bello dal brutto? Il bene dal male? Perché non siamo capaci di non fare ciò che la moda ci spinge a fare?
Perché Halloween è diventato un appuntamento imperdibile per grandi e piccoli? Sarà che con i suoi fantasmi che vagano perduti rappresenta il disorientamento e il vagare senza meta di troppi?
Perché alcuni cristiani dicono che non c’è nulla di male nel festeggiare Halloween? Forse perché sono vittime di una strategia per minimizzare e ridicolizzare ogni avvertimento di pericolo ed ogni appello alla prudenza? Forse pensano che sia “solo un gioco”. Ma ogni educatore dovrebbe sapere bene che il gioco è una cosa molto seria: è il modo dei bambini di conoscere il mondo. Chi sono allora gli adulti che vogliono proporre ai giovani questa nuova conoscenza del mondo? Lo vogliono veramente i genitori per i propri figli?
Dovremmo ormai tutti sapere bene che il mondo della magia e dell’occultismo utilizza questa ricorrenza per adescare nuovi adepti e per compiere azioni criminose. Come si spiega allora la connivenza di molti con tali interessi occulti? C’ è chi crede di essere veramente una strega, un mago o un demone e agisce di conseguenza. Già troppi se ne fanno seguaci. Ma come possono gli altri sostenere che sia bello e divertente vestirsi da strega o da diavolo?
C’è chi dice che Halloween serva ad esorcizzare la paura della morte. Ma se la sofferenza e la morte sono l’ultima parola non c’è modo di esorcizzarne la paura. Solo Cristo Risorto può liberarci dalle catene e dalla paura della morte.
Chi ha fatto di questo periodo dell’anno il periodo più propizio per celebrare riti aberranti e criminosi crede realmente in ciò che fa e sfrutta l’occasione di Halloween, e non solo, per diffondere le proprie idee e dis-valori. E noi in cosa crediamo? Cosa facciamo per ciò in cui crediamo e cosa non facciamo perché contrario alle nostre convinzioni?
Non può essere vera una cosa e il suo contrario. Non possiamo sostenere una cosa e fare il contrario.
Allora dobbiamo recuperare le ragioni della nostra fede e rafforzare la capacità di dire di no a ciò in cui non crediamo e di seguire con coerenza e fermezza ciò in cui crediamo, ricordando che “non si possono servire due padroni”.

Presidente del Gris Rimini

Elena Melis