Sei in: Saggio Gris Rimini 2006 - la voce di rimini 30 settembre 2006
“L'amore veglia, e anche dormendo non sonnecchia. Affaticato non è stanco, pressato non opera per forza, minacciato non si turba”. (L'Imitazione di Cristo)
Replica di Samuele Zerbini all'articolo di Claudio Monti apparso su La Voce di Rimini del 28/09/2006
Così, non stanco nè turbato, dimostrerò come Claudio Monti abbia sbagliato tutto, dicendo tutto bene sull'opuscolo sulle sètte pubblicato dalla Diocesi di Rimini. Anzi, lo accuso di averne copiato inconsapevolmente i contenuti: è per questo che considero che abbia molte ragioni, ma sbagli tutto.E' certo che non sarà la descrizione anatomica delle sètte e dei movimenti neo-spiritualisti a dare risposta alla domanda di Verità. Ed è altrettanto certo che la Chiesa, con le sue ali spiegate, possa farlo.

Non ha bisogno di interpreti nè di difensori l'introduzione di don Aldo Amati, che condivido dalla prima lettera al punto finale. Ma lo scopo di questo opuscolo è quello di chiarire, di spiegare, semplicemente descrivendo la realtà, senza dare giudizi: forse perchè basta descrivere affinchè la Verità s'imponga da sè. Monti sostiene che queste siano "pirlate" perchè di "ben altro" hanno bisogno le anime che cercano la verità. Ah, se è per questo ogni cosa che si fa ha un "ben altro" che meriterebbe di più. San Paolo non si mise a scrivere il manuale di autodifesa dalle sètte, ma nelle sue lettere non si dimenticava di elencare gli errori delle comunità: ci fu poco dopo ci fu Sant'Atanasio a fare il manuale, tanto da meritare il titolo di Martello degli Ariani, in compagnia di Sant'Ambrogio e San Serapione, e potrei continuare a lungo, da Sant'Antonio da Padova, «malleus haereticorum», martello degli eretici per alcuni e Pastore Buono per altri, dalle Bolle Papali, al Sillabo, ad una buona percentuale di Santi di ogni genere, con Domenicani e Francescani in prima linea. Insomma, seppure grandemente indegni, siamo in buona compagnia. Questo perchè se da un lato bisogna annunciare la Verità, dall'altro bisogna denunciare l'errore , per evitare che qualcuno, ingannato o in un momento di debolezza, possa cadervi. A questo si aggiunga la necessità di smascherare i furbi, che vivono alle spalle di persone che ripongono in loro fiducia. Infine, tolti i farabutti e gli sciocchi, è anche necessario distinguere il vero dal verosimile. Dopodichè, ciascuno può liberamente scegliere: la Verità il presupposto della Libertà, e la Libertà è la scelta che permette deliberatamente di fare il male o il bene. Sbaglia forse allora Gandalf a combattere Saruman, ad annunciare il tradimento di Isengard? "Le radici profonde non gelano, Dalle ceneri rinascerà un fuoco..." (Il Signore degli Anelli, JRTolkien). D'accordo, si farà come dice Monti, si faranno manifesti e si tappezzeranno tutti i muri, ma sopra scriveremo "Sai che la sofferenza d'amore non si cura, se non con la presenza della Sua figura", San Giovanni della Croce, mica Cocciante. E Monti ha ragione, chiediamoci: "Dov'è la Vita che abbiamo perduto vivendo? Dov'è la saggezza che abbiamo perduto sapendo? Dov'è la sapienza che abbiamo perduto nell'informazione? I cicli del Cielo in venti secoli Ci portano più lontani da Dio e più vicini alla Polvere" con Eliot, nei cori della Rocca, che furono i miei auguri per lo scorso Natale, testimone il mio blog. Ma non è un esercizio inutile quello di indagare nel mondo del neo-spiritualismo e delle sètte: raccontare quello che conosciamo è un dovere, perchè è proprio partendo dalla Lectio Magistralis di Benedetto XVI e dall'accusa di amputazione della ragione che capiamo perchè oggi, non credendo più in Dio si inizia a credere in tutto. Oggi, chi non crederebbe mai all'Assunzione di Maria sarebbe disposto a prestargli fede se presentata come una specie di levitazione indotta da poteri della mente. Ma questo non è un problema solo per i cristiani: è proprio una malattia della nostra società. Ma tutti i medici, prima delle cure, compiono una diagnosi, partendo dai sintomi. E la melassa della vaga spiritualità New Age imperversante è il terreno di coltura adatto per sprovveduti e furbastri, e poveracci in buona fede. A tutti questi, i cristiani non devono cessare di annunciare la Verità, lasciando alla Libertà di ciascuno di aderirvi o meno. A questo serve la guida del Gris, e questo c'e' scritto da più parti nella guida stessa. Senza dubbio si sarebbe potuto fare meglio, e meglio cercheremo di fare nelle prossime edizioni. Ma se Monti lo avesse letto tutto, in particolare la parte meno bella ed interessante del libretto, ovvero l'appendice che ho scritto io, avrebbe scoperto che dopo aver descritto l'anatomia delle "svolazzanti sètte", chiudiamo il lavoro ricordando che l'unico modo per rispondere alla sete di Verità è quello di bere alla Fonte, è quello di seguire l'Aquila Antica, la Chiesa, alzarsi in volo.

Samuele Zerbini - Rimini

La Voce di Rimini 30.09.2006